6° Giorno - Edfu - Kom Ombo

martedì 25 maggio 2010


Prima colazione e visita del tempio di Horus. Dopo la visita la motonave continuerà la navigazione verso Kom Ombo .
Arrivo e visita del Tempio di Sobek e Haroeris .

Kôm Ombo è una piccola cittadina dell'Egitto posta sulla riva occidentale del Nilo. Si trova a circa quaranta km a nord di Assuan, nei pressi di una vasta pianura coltivata a canna da zucchero e granturco. 
Dagli Egizi era chiamata Nubyt e compresa nel I nomoi dell'Alto Egitto divenendo provinciadsc_4787[1]-S autonoma solo a partire dalla XVIII dinastia. Situata sulla carovaniera per le miniere d'oro della Nubia come quelle di Berenice Pancrisia, e del Sudan divenne successivamente centro di addestramento degli elefanti dell'esercito imperiale romano.
Nei pressi della città moderna si trovano notevoli resti archeologici, fra cui in particolare il Tempio dedicato alle due divinità di Sobek ed Haroeris, una delle manifestazioni solari di Horo il Vecchio. Costruito strategicamente su di una collinetta, in arabo Kom, è poco distante dal fiume ma dal quale si gode un bel panorama sia sull'ansa del Nilo che sull'isola di El-Mansuriyah.
In realtà il tempio fu ricostruito, sui resti di un antico luogo di culto edificato da Thutmose III, in epoca tolemaica , tra i regni di Tolomeo VI e XIII e reca tra i decori anche i nomi, in geroglifico, di alcuni imperatori romani nonché resti di sarcofagi con iscrizioni in caratteri greci. 
Il tempio ospita numerose iscrizione riguardanti la medicina con gli strumenti anticamente Temple_kom_ombo[1]-Susati per praticarla mentre secondo alcuni egittologi, tra i quali Ghalioungui, sono oggetti votivi e sacri attrezzi usati dai sacerdoti durante le cerimonie.
Oggi la cittadina è diventata un piccolo polo industriale con numerosi zuccherifici e servizi alla popolazione. Il maggior impulso all'incremento di mano d'opera venne dato dalla costruzione della diga di Assuan che costrinse i residenti Nubiani a lasciare dolorosamente i propri villaggi e le proprie terre che sarebbero finiti entrambi sotto le acque del lago artificiale. Essi migrarono in gran numero verso Kom Ombo ed il bacino del suo uadi accolse la nuova popolazione mentre i villaggi risorgevano con gli antichi nomi "all'ombra" del dio Sobek e del suo tempio.

Haroeris era la più importante forma sincretica del dio Horo, con il culto nella città di Letopoli, ovvero l'antica Sekem, capitale del II nomoi del Basso Egitto.
Divinità originaria di Behdet, nel XVII distretto del delta aveva gli epiteti di "L'Antico" ed "Il Grande" derivanti dal suo nome egizio Hor-wr e non deve essere confuso con Horo di Khemmis chiamato Harsiesi il Giovane. Questi epiteti non identificavano il dio ma rappresentavano solo un aspetto di Horo dalla natura molto complessa. Temple of Sobek and Haroeris 2
Come divinità astrale era collegato alla luce solare e lunare poiché il suo occhio destro era il Sole ed il sinistro la Luna ma sotto quest'ultimo aspetto veniva chiamato Mekhentyrty. Era rappresentato stante ed in forma ibrida con corpo umano e testa di falco sulla quale recava la doppia corona pschent, in egizio Pa-Sekhemty. Se invece era raffigurato assiso sul trono con l'amuleto ankh e lo scettro uas prendeva il nome di Horo-Heri-Khenduf forma sincretica di Haroeri.
Nella cosmogonia di Eliopoli era uno dei figli di Geb e Nut nato nei giorni epagomeni mentre secondo i Testi delle piramidi era figlio di Ra e fratello di Seth che durante una lite gli strappò un occhio ma questa leggenda venne successivamente attribuita ad Horo figlio di Osiride.
Come tutte le divinità primordiali formava una triade con la dea Tasenetnefret ossia "la perfetta sorella" e con il dio bambino Panebtaui ossia "il Signore delle Due Terre". Di quest'ultimo esisteva anche un mammisi destinato alle cerimonie della sua nascita divina.
Nel culto, dalle complicate teorie, Tasenetnefret era la sorella del dio Shu di cui Haroeri ne assumeva spesso le caratteristiche, come dimostrano i rilievi del Tempio di Kom Ombo giustificando così l'epiteto di "la perfetta sorella", ma era anche la sua paredra identificabile in Tefnet ossia "la dea lontana" figlia di Ra.
Horo di Behdet cioè Haroeri "Il grande", era connesso e ne prendeva le caratteristiche anche di Horo di Edfu divenendo in seguito la divinità guerriera che difendeva il Sole dai suoi nemici e che fondò il regno del Delta.

Sobek (anche Sebek, Sochet, Sobk, Sobki, Soknopais, e, in lingua greca, Suchos) è il dio delle acque e delle inondazioni del Nilo nella mitologia egizia.
Figlio della dea Neith, nel ruolo di signore delle acque e della fertilità veniva adorato nella capitale del XXI distretto dell'Alto Egitto, Crocodilopolis, l'odierna Faiyum.
Il santuario principale a lui dedicato si trova a Kom Ombo; nella vicina necropoli sono state trovate mummie di coccodrilli, animali sacri al dio.
È stato venerato soprattutto ai tempi del Medio Regno mantenendo sia la valenza benefica sia quella malefica.
Viene generalmente raffigurato come un uomo con la testa di coccodrillo, spesso con l'ureo sul capo e l'ankh in una mano.


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